L’Escursionismo, nella sua concezione meno “romantica“, è a tutti gli effetti una forma di attività motoria complessa, basata sul camminare lungo percorsi prestabiliti (che siano strade urbane o sentieri, ecc., a volte anche attrezzati), o più liberamente al di fuori di percorsi fissi. Più semplicemente si tratta di una vera e propria passione che attrae un numero sempre maggiore di individui, soprattutto per la possibilità che offre di avvicinarsi facilmente al territorio ed alla natura, nonché per la sensazione di libertà e distacco dal quotidiano che regala a chi la pratica.
L’escursionista ha rispetto dell’ambiente che attraversa, evita di fare rumore, rispetta i sentieri, non manomette la segnaletica, non lascia rifiuti (che possono essere tranquillamente trasportati fino ad un cestino o fino casa), non coglie specie botaniche protette o molesta animali selvatici, accende fuochi solamente in luoghi adatti e con adeguata competenza e attenzione, spegnendoli accuratamente prima di ripartire, non getta mozziconi di sigarette o fazzoletti di carta comunque utilizzati.
Sempre più spesso l’escursionismo viene identificato dalle parole trekking o hiking, termini derivanti dal vocabolario anglosassone (to trek o to hike) che significano camminare lentamente o anche fare un lungo viaggio.
Complementari all’escursionismo, poiché svolte in ambiente similare ma con mezzi di trasporto diversi, dei quali spesso condividono tratti di percorso e la stessa segnaletica, sono le escursioni a cavallo, le escursioni someggiate (vale a dire a dorso d’asino), quelle in mountain bike. L’escursionismo è inoltre un’attività preparatoria e preliminare ad altre di livello decisamente più impegnativo quali l’arrampicata e l’alpinismo.
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