La Basilica della Santa Casa (o Santuario di Loreto) è uno tra i più importanti e visitati santuari mariani del mondo cattolico. Il Santuario è sorto nel IV secolo, al fine di custodire al suo interno i resti della “Santa Casa di Nazareth”, dove visse Gesù.



La profonda fede instillata dalla presenza di questa caratteristica struttura, dimora originaria della Vergine Maria, deriva in buona parte dalla leggenda secondo la quale degli Angeli, nella notte tra il 9 e 10 dicembre del 1294, avrebbero prodigiosamente trasportato in volo la Santa Casa dalla Palestina a Loreto. Il racconto narra che a seguito dei continui ladrocini e violenze subite dalla casa, gli Angeli decisero di spostarla, e lo fecero per ben due volte prima di depositarla definitivamente sulle colline marchigiane. Sempre secondo la leggenda, la casa fu scoperta solo due anni dopo, nel 1296, a seguito ad una visione dell’eremita Fra’ Paolo della Selva nella quale gli venne indicata l’ubicazione e l’autenticità del luogo (tutto ciò viene narrato da una cronaca del 1465, redatta da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano, che a sua volta l’aveva desunta da una vecchia ‘tabula’ consumata, risalente al 1300).
Il racconto del 1465 nasce in un contesto storico dove i rapporti culturali e religiosi delle comunità insediate sulle sponde opposte dell’Adriatico erano molto intensi. Sullo sfondo la conquista della Terra Santa da parte dei Mamelucchi e poi la lenta penetrazione degli Ottomani nella penisola balcanica dopo la caduta di Costantinopoli. Da questi eventi scaturirono le Crociate e, sempre secondo la tradizione, gli Angeli intervennero per mettere in salvo la casa della Vergine, già trasformata in chiesa sin dai tempi apostolici. La miracolosa traslazione fu inoltre il motivo che spinse Papa Benedetto XV a nominare la Beata Vergine di Loreto “Patrona di tutti gli aeronautici”.
La Madonna Nera
Il Santuario di Loreto è famoso anche per la particolare raffigurazione lignea della madonna presente al suo interno, caratterizzata dalla pigmentazione nera della pelle.
La spiegazione religiosa rimanda a quanto citato nel “Cantico dei Cantici” dove si legge: “Bruna sono, ma bella”; e ancora: “Non state a guardare che sono bruna perché mi ha abbronzata il sole”. In realtà sembra che il colore della statua sia dovuto all’annerimento del legno (come del resto le mura della casa) per il fumo dei ceri e delle lampade assorbito lungo i secoli. Inoltre la statua andò distrutta in un incendio nel 1921, per poi essere rifatta nel 1922 con legno di cedro del Libano, tinteggiata in maniera uniforme con una tonalità nera ancora più scura della precedente.
La riflessione di Papa Giovanni Paolo II
Papa Wojtyla di questi luoghi scrisse: «Quello Lauretano è un Santuario mirabile. In esso è inscritta la trentennale esperienza di condivisione, che Gesù fece con Maria e Giuseppe. Attraverso questo mistero umano e divino, nella casa di Nazaret è come inscritta la storia di tutti gli uomini, poiché ogni uomo è legato ad una ‘casa’, dove nasce, lavora, riposa, incontra gli altri e la storia di ogni uomo, è segnata in modo particolare da una casa: la casa della sua infanzia, dei suoi primi passi nella vita. Ed è eloquente ed importante per tutti che quest’Uomo unico e singolare, che è il Figlio unigenito di Dio, abbia pure voluto legare la sua storia ad una casa, quella di Nazaret, che secondo il racconto evangelico, ospitò Gesù di Nazaret lungo l’intero arco della sua infanzia, adolescenza e giovinezza, cioè della sua misteriosa maturazione umana… La casa del Figlio dell’uomo è dunque la casa universale di tutti i figli adottivi di Dio. La storia di ogni uomo, in un certo senso, passa attraverso quella casa…».
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