“Solo mi trovo in questo alpestre loco a piè d’un sacro e glorioso monte dove tra vivi sassi surge un fonte che lacque porge mormorando un poco…” (Marco da Rasiglia, poeta)
Rasiglia è una frazione montana del folignate (PG), sviluppatasi nel XII secolo sulle fonti del Fiume Menotre, in particolare intorno alla Sorgente Capovena dalla quale sembra scaturire l’intero abitato.
Rasiglia è uno i quei borghi poco conosciuti dove difficilmente ti fermeresti passando per la statale sellanese, ignorando che al suo interno si cela uno spettacolo incantato e straordinario, un luogo perso nel tempo fatto di corsi d’acqua e zampillii, una preziosa presenza d’acqua che ha scandito per secoli la vita di tutta la comunità.
Le acque del Menotre scorrono attraverso opere di canalizzazione in un intreccio di invasi e cascatelle interne al paese, alimentando le attività di antichi opifici: mulini, lanifici e tintorie di un antico e pregiato polo tessile. La tradizione popolare vuole inoltre che questa straordinaria gestione dell’acqua consentì al paese addirittura di essere il primo abitato dotato di corrente elettrica (o per meglio dire idroelettrica) di tutta l’Umbria.
Le sorgenti principali del territorio di Rasiglia sono tre: la più importante come già detto è Capovena, situata nella parte alta dell’abitato la cui acqua sgorga dalla roccia di una grotta; la seconda è Alzabove che nasce sotto il monte Carosale e serve ad alimentare l’acquedotto della Valle Umbra Sud; per finire con Venarella, posta di fronte al campo sportivo serve ad alimentare l’acquedotto di Verchiano.
Nella zona vedi anche:
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