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Castelnuovo dei Sabbioni: la casa di “Ivo il Tardivo”


Castelnuovo dei Sabbioni è una piccola frazione del comune di Cavriglia (AR) posta sulle colline del Chianti verso il Valdarno, curiosamente equidistante 33km da Firenze, Arezzo e Siena.

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Il borgo storico che si trova poco più in basso rispetto all’attuale caseggiato, fu abbandonato dagli abitanti nel corso degli anni settanta a causa della continua minaccia di crolli dovuti alle profonde escavazioni minerarie praticate nel suolo sottostante la collina. Infatti la zona è stato a lungo fruttata, fino al 1994, come importante bacino per l’estrazione della lignite, attualmente esaurita, che serviva per alimentare la vicina centrale elettrica. Oggi restano in piedi meno dei ¾ del borgo originale: ne rimane più che altro la piazza centrale del paese, tristemente famosa quale teatro di un tremendo eccidio nazista ad opera delle SS entrate nel paese col preciso scopo di compiere una carneficina per rappresaglia.

varie7986_tifNel 1995 il paese fu set cinematografico per il film “Ivo il Tardivo” di Alessandro Benvenuti. Sulla casa che nel film apparteneva ad Ivo, vennero realizzate le decorazioni “dell’enigmista”, personaggio legato alla storia narrativa dello stesso film. Purtroppo anche i ricordi legati a questo momento di storia del paese si stanno lentamente dissolvendo, e dei bizzarri disegni e rebus ormai resta ben poco.

In epoca recente il paese ha perso quasi completamente il suo fascino misterioso. Nel 2012, in ricorrenza del 68° anniversario del massacro nazista, è stato riaperto al pubblico il vecchio borgo, restaurata la chiesa ed inaugurato al suo interno il “Museo delle Miniere e del territorio”, con l’installazione lungo la strada principale di pannelli illustrativi che ne raccontano la storia.

La ristrutturazione risulta inappropriata, i materiali utilizzati per il recupero della chiesa sono troppo moderni e stonano tremendamente con il complesso delle rovine. I pannelli illustrativi sembrano più cartelloni elettorali ed in realtà transennano completamente le rovine complicando la possibilità di esplorare (chiaramente con estrema cautela) le stesse. Infine un ulteriore recente crollo ha dato il colpo di grazia ad un goffo tentativo di recupero da parte delle amministrazioni locali, decretando probabilmente l’inizio dell’ultimo capitolo della strana storia di questo particolare angolo di Toscana.

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