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I vulcani di San Venanzo


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Il territorio del comune di San Venanzo (TR) rappresenta una realtà geologica unica nel suo genere. Le sue rocce vulcaniche non esistono in nessun altra parte del mondo, tanto da essere classificate a livello internazionalmente con i nomi di “Venanzite” e “Umbrianite”.

L’area appartiene al Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico Ambientale (S.T.I.N.A.) vulcani-san-venanzo-comeranoe si sviluppa intorno a 3 piccoli vulcani (coni ampi e bassi dal diametro di c.a. 500mt e altezza max di c.a. 30mt) posti nel raggio di poche centinaia di metri, attivi più di 265.000 anni fa: il Mar di San Venanzo (la collina dove oggi sorge l’omonimo caseggiato, un tempo antico bacino lacustre), l’Anello di tufo di Pian di Celle (posto c.a. 800mt a sud del paese) e il più piccolo Anello di lapilli di Celli (c.a. 500mt a est di Pian di Celle).


Una passeggiata nella campagna circostante il paese, la visita al Parco Vulcanologico di San Venanzo ed al Museo Vulcanologico installato presso la casa comunale, permettono di ammirare la storia e ciò che resta degli antichi coni vulcanici, crateri e colate laviche, rocce e minerali che, come già detto, sono unici al mondo.

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La collina verdeggiante di San Venanzo, se osservata attentamente, svela segni inequivocabili riguardo la sua vera natura. Il profilo mostra fianchi diritti e simmetrici, la sommità piatta altro non è che l’antico cratere riempito dai prodotti vulcanici e dai sedimenti. Anche le attività umane del luogo sono un indizio chiaro dello stretto rapporto fra il vulcano e l’uomo che ha da sempre sfruttato le risorse legate alla particolare natura geologica del territorio. La maggiore fertilità del terreno ha sicuramente favorito l’agricoltura e la solidità della roccia vulcanica ha permesso fin dal Medioevo lo sfruttamento a fini edificatori e per la creazione di durature macine da mulino (i cui resti sono ancora visibili all’interno del Parco Vulcanologico, area per decenni adibita a cava). Nel museo sono presenti diverse collezioni di rocce e minerali oltre percorsi visivi che guidano il visitatore lungo la particolare storia di quei luoghi; in una specifica sala è inoltre possibile ammirare i reperti archeologici di epoca etrusco-romana ritrovati nelle zona.

Suggeriamo una facile passeggiata ad anello di c.a. 2h (c.a. 5km) che prende il via dal Museo Vulcanologico e tra brevi saliscendi permette di osservare i segni ancora visibili dei tre antichi centri vulcanici fino a condurvi alla parte finale dell’escursione, il Parco Vulcanologico, che è sicuramente la più interessante e suggestiva. Una piccola avvertenza: il tratto finale di sentiero che riscende verso il parco vulcanologico, anche se aperto, passa per una proprietà privata (Officina Meccanica Mariani); è quindi raccomandabile chiedere il permesso di passaggio prima di andare (magari anticipando una telefonata).

[vedi la Mappa del percorso]

Il parco è aperto a pagamento solo di domenica, da Marzo a Settembre, per visitarlo fuori dai giorni prefissati occorre la prenotazione – per maggiori info: www.parcomuseovulcanologico.com)

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Riassumendo: percorso ad anello di c.a. 5 km / c.a. 2 ore / difficoltà T

Punti d’interesse: San Venanzo / Museo Vulcanologico / Parco Vulcanologico 

Valutazione: ****


Nella stessa zona vedi anche: Villa Cahen e La Selva di Meana

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