La Costa dei Trabocchi, ovvero il tratto di litorale Adriatico chietino che va da Ortona a Vasto, deve il suo particolare nome alla presenza diffusa del “Trabocco”, un’antica e tipica costruzione marinara, issata su palafitte e sorretta da una ragnatela di cavi e assi, che costituisce una complessa macchina da pesca.
Da queste affascinanti piattaforme fatte dei materiali più vari e spesso improvvisati, si estendono delle lunghe antenne che per mezzo di un complicato sistema di carrucole e funi sostengono le reti da pesca, rendendole, usando le parole del D’Annunzio, simili a “ragni colossali”.
Oggi, dopo un lungo periodo di oblio, i trabocchi sono tornati al centro dell’attenzione come un importante patrimonio culturale e ambientale da tutelare. Grazie ad una legge regionale volta al loro recupero, nell’ultimo decennio alcuni trabocchi sono stati resi di nuovo funzionanti o, in alcuni casi, trasformati in rinomati ristoranti di pesce, divenendo il vero motivo di attrazione della zona.
Nella maggior parte dei casi i trabocchi sorgono sulle punte costiere, sfruttando gli scogli che permettono di raggiungere un punto avanzato sull’acqua, alternati da calette, coste frastagliate e spiagge per lo più sassose. Solo pochi tratti della costa sono sabbiosi, fra tutti evidenziamo il Golfo D’Oro di Vasto e la sua Riserva Naturale di Punta Aderci (a nostra opinione, del tutto personale, l’unico tratto di costa veramente adeguato dal punto di vista turistico, paesaggistico e balneare, quasi in contrasto con le altre località di villeggiatura limitrofe decisamente non all’altezza di spiagge adriatiche più rinomate).
Vasto, l’antica “Histonium” dal cui suggestivo belvedere si apre la vista sul Golfo d’Oro, è un piccolo borgo abbarbicato sulla collina, ricco di monumenti che testimoniano un glorioso passato nella Roma antica. La leggenda narra che Diomede, dopo l’assedio di Troia, si esiliò volontariamente dalla sua patria e sbarcò con le sue genti nell’Italia Meridionale dove fondò diverse città, tra cui Histon (scelse questo nome perché gli ricordava il monte Histone di Corfù).
La Riserva Naturale di Punta Aderci occupa un’area di 285ha e si estende lungo la costa adriatica a Nord del porto di Vasto, fino ad arrivare alla foce del fiume Sinello. Il promontorio di Punta Aderci caratterizza l’intera area offrendo una visuale a 360° su tutta la riserva. In questo affascinante contesto naturalistico è possibile effettuale, in bici o a piedi, una bella escursione costiera di c.a. 4km (c.a. complessivi 8km a/r – livello T). Partendo dal porto di Vasto (luogo in cui troverete uno dei punti informativi del parco) percorrerete la lunga spiaggia di sabbia di Punta Penna, che termina con la spiaggia di sassi dei Libertini sottostante la falesia di Punta Aderci . Attraverso un breve sentiero di 80 gradini salirete fino a ricongiungervi con la strada sterrata che porta alla estremità del promontorio di Punta Aderci, valicato il quale troverete l’omonima spiaggetta di Punta Aderci con il suo caratteristico trabocco. Da qui potreste proseguire per la lunga spiaggia di ciottoli di Mottagrossa (ma da questa spiaggia fino alla foce del fiume Sinello, inizia uno dei tratti di costa più solitari e di difficile accesso dell’Adriatico centrale). Per questo motivo, risalendo dalla spiaggetta di Punta Aderci, proprio al di sopra della spiaggia di Mottagrossa, troverete un percorso panoramico di circa 3 Km (realizzato sull’ex tracciato ferroviario) che consente di proseguire fino alla foce del fiume Sinello, limite della riserva. [vedi la mappa del sentiero]
Per maggiori info:
http://www.costadeitrabocchi.net/home.html