Il Tempio di Sant’Angelo (ovvero di San Michele Arcangelo), denominata anche “il Tempietto”, sorge a nord di Perugia nell’omonimo Borgo Sant’Angelo, sull’altura a ridosso del cassero e della strada che porta al convento Francescano di Monteripido, in piena “Via Francigena”. La dedizione all’angelo guerriero non è un caso, ma è legata all’utilizzo della chiesa come postazione difensiva della cinta muraria posta a protezione della città.
La sua caratteristica struttura rotonda è da mettere in relazione alla tradizione perugina delle chiese a pianta circolare (come anche la chiesa di Sant’Ercolano e la scomparsa chiesa di San Giovanni Rotondo). Le sue origini risalgono al secolo V, quando fu edificata sui resti di un preesistente edificio di culto romano, probabilmente un mitreo, a sua volta edificato su un tempio etrusco. Le sue indiscutibili origine pagane sono dimostrate non solo dalla pianta circolare (tipica delle strutture del genere), ma anche da numerosi segni pagani ancora presenti al suo interno. Alla fine del ‘700 scavi archeologici portarono infine alla luce incisioni e urne cinerarie di epoca etrusca che fecero ipotizzare anche un uso della zona come antica necropoli.
Il susseguirsi di edificazioni di culto di varie ere, lascia quindi intendere chiaramente la profonda sacralità suscitata nei secoli da questo luogo.
La struttura fu rimaneggiata nel 900 ed usata come arroccamento militare dalla potente famiglia Baglioni a metà 1400, fino al restauro del cardinale Tiberio Crispo, per poi passare in epoca medievale sotto l’influenza degli agostiniani che ne detengono tuttora la giurisdizione.
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