Ci sarò passato davanti non so quante volte, almeno ogni giorno lavorativo degli ultimi 15 anni, senza mai farci troppo caso, senza aver mai sentito lo stimolo di veder cosa si celasse al suo interno. Una casa abbandonata da almeno 60 anni, mi dicono alcuni colleghi residenti nei paraggi. Forse, in realtà, abitata abusivamente in tempi più recenti: un vecchio calendario parla del 2005. Poi questa nuova passione per l’esplorazione urbana… e una mattina, guardando per l’ennesima volta quella vecchia casa, ne sono rimasto attratto come da una calamita alla quale non ho opposto resistenza.
Al piano terra, come detto, c’erano tracce di una vita abbastanza recente. Tende ormai sdrucite poste come riparo da sguardi indiscreti o per dividere gli spazi, tracce improvvisate di impianti elettrici, stanze dagli arredi appena abbozzati, un calendario della vecchia “Banca dell’Umbria” datato “Ottobre 2005”. Il piano superiore purtroppo inaccessibile a causa del crollo delle scale esterne che conducevano al portone principale. E al suo esterno uno strano macchinario arrugginito, forse un vecchio forno a servizio di quello che sembrava un vecchio essiccatoio.
Passo ancora davanti a quella casa ogni mattina, ma ora la guardo con maggior rispetto, perché finalmente sconosco un pezzo della sua storia, che aspettava solo di essere raccontata!