Le terre dell’antico feudo di Chitignano (AR) erano famose già nell’800 per una singolare attività economica che interessò gran parte della popolazione locale: la produzione di polveri piriche. La crescita di questa attività fece si che, accanto ai polverifici autorizzati, si sviluppò la produzione clandestina di polveri che venivano lavorate in vari “pilli” (rudimentali mortai scavati nella pietra) disseminati nei boschi lungo corsi d’acqua secondari, in luoghi spesso inaccessibili, per essere poi vendute nel mercato del contrabbando della polvere da sparo.
L’itinerario della Polveriera dell’Inferno porta ad uno dei “pilli” più grandi e tuttora ben conservati della zona, situato lungo il torrente Rio a monte della sorgente d’acqua minerale “Verna”, in uno scorcio paesaggistico boschivo molto suggestivo. A differenza degli altri pilli nei quali l’operazione di pestaggio dei componenti della polvere era eseguita a mano, il pillo della polveriera dell’inferno era dotata di un “mazzapicchio” meccanico in legno, con testa in ottone o bronzo azionato ad acqua. L’acqua, oltre al funzionamento del mazzapicchio, era necessaria anche per garantire la sicurezza della lavorazione, mantenendo umido l’impasto per evitare esplosioni.
Oggi è possibile raggiungere il misterioso e suggestivo sito grazie ad un facile sentiero di c.a. 800 metri. Il percorso è ben segnalato lungo il tratto della SP60 che da Chitignano conduce a La Verna. Giunti nella profonda incisione del Rio, tramite un ponte di legno si arriva all’anfratto dove è stato rinvenuto il pillo. Qui troverete anche la ricostruzione del mazzapicchio azionato ad acqua che serviva a macinare le componenti della polvere da sparo, purtroppo alquanto deteriorato dal tempo e dalle intemperie.
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Riassumendo: breve percorso di c.a. 1,6km a-r / c.a. 30min a-r / difficoltà T
Punti d’interesse: Pillo della Polveriera dell’Inferno, Torrente Rio
Valutazione: ***