La chiesa sconsacrata della Santissima Trinità in Annunziata di Foligno (PG), oggi annessa al polo museale del CIAC (Centro Italiano Arte Contemporanea), nasconde “letteralmente” al suo interno una delle opere d’arte contemporanea più controverse, oscure ed avanguardiste del XX secolo.

Si tratta della “Calamita Cosmica“, una gigantesca scultura realizzata nel 1988 da Gino De Dominicis (Ancona 1947-1998), che rappresenta uno scheletro supino di ventiquattro metri di altezza per quattro metri di larghezza, dalle fattezze antropomorfe ad eccezione dell’enigmatico becco d’uccello che spicca al centro del teschio, sostituendone il naso.
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L’istallazione venne esposta per la prima volta nel 1990 al Museo di Arte Contemporanea Magazin a Grenoble e successivamente, dal 1996 in poi, ha peregrinato in giro per mezza Italia (Reggia di Capodimonte a Napoli, Mole Vanvitelliana ad Ancona, a Milano di fianco al Duomo, al Maxxi di Roma) e poi per mezza Europa fino ad approdare definitivamente all’Annunziata.
Il significato dell’opera va ricercato nell’intenzione dell’artista di descrivere l’esistenza di un profonda connessione tra lo scheletro (non un uomo ma una figura ancestrale e superiore, come “l’uomo-uccello” presente in molte culture antiche) ed il mondo cosmico, collegati attraverso un’asta dorata in equilibrio su di una falange della mano destra (la calamita), che simboleggia il tempo e lo spazio.
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E’ possibile visitare la scultura a pagamento solo nel fine settimana.
Per maggiori info: www.museifoligno.it