A qualche chilometro da Arezzo, sulla strada Setteponti che conduce a Loro Ciuffenna, si trova il Ponte Buriano, un’opera architettonica romanica sorta sulle sponde dell’Arno tra il 1240 e il 1277. La sua robusta e possente struttura, che tutt’ora sopposta il traffico cittadino, gli ha permesso di resistere a numerose alluvioni nel corso dei secoli, nonché alla furia distruttiva della guerra.
Il tratto di fiume che va da Ponte Buriano alla centrale elettrica situata a valle della Diga della Penna (c.a.7km) è ricompreso nella Riserva Naturale di Ponte a Buriano e La Penna. Dal Centro Visita di Ponte a Buriano sono raggiungibili i sentieri A (2 km; c.a. 20 min.) e B (400 m; c.a. 10 min.) predisposti nella parte orientale della riserva, che permettono di raggiungere il canneto. Il sentiero C (800 m; c.a. 15 min.), che parte nei pressi di Pieve a Maiano e porta ai capanni di avvistamento sul “Lago di Penna” (l’accesso ai capanni è consentito solo con visite guidate).
Ma cosa centra la Gioconda di Leonardo da Vinci con Ponte Buriano?
Bene, uno dei misteri che ha da sempre affascinato gli storici dell’arte è proprio l’origine dei luoghi che hanno ispirato il paesaggio che incornicia l’enigmatico sorriso della Monnalisa. Diverse ipotesi si sono alternate nel corso degli anni (il Ponte Gobbo di Bobbio, il Fiume Marecchia con il Ponte di Tiberio, ecc.), ma la più accreditata sembra indicare che i luoghi di ispirazione del pittore fossero proprio quelli della sua terra natia, la Toscana. Leonardo infatti era nato poco distante ad Anchiano (FI), nel 1452, e conosceva molto bene il territorio del Valdarno. Secondo gli studiosi aretini la geografia della zona potrebbe aver influenzato l’intera realizzazione dell’opera, identificando nei monti ancora più in lontananza i pinnacoli di argilla erosa delle “Balze Valdarnesi”.
Se vi trovate nella zona meritano una visita la poco distante e suggestiva Loro Ciuffenna e la Pieve di San Pietro a Gropina, luogo di grande fascino e mistero.